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News - FABBRICATI EX RURALI

FABBRICATI NON DICHIARATI O EX RURALI

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I soggetti titolari di diritti reali sulle particelle iscritte al Catasto terreni presenti nelle liste pubblicate devono provvedere a dichiarare i fabbricati presenti su esse al Catasto Edilizio Urbano entro sette mesi dalla data di pubblicazione del comunicato nella G.U. riportata in corrispondenza della particella interessata.

 

Si precisa, infatti, che a seguito di cambiamenti nello stato di terreni, avvenuti per edificazione di una stabile costruzione da considerarsi immobile urbano i possessori dell'immobile hanno l'obbligo di presentare denuncia di edificazione di nuova costruzione urbana in catasto. La denuncia deve essere predisposta a firma di un tecnico abilitato alla redazione degli elaborati tecnici occorrenti.

 

Qualora i soggetti interessati non presentino le dichiarazioni al catasto edilizio urbano entro la scadenza prevista, gli Uffici Provinciali dell'Agenzia del Territorio provvedono, in surroga del soggetto obbligato inadempiente e con oneri a carico dello stesso. Somme superiori a 4.000-5.000 euro in base alla superficie da accatastare, senza contare le sanzioni imposte allo scadere del termine ultimo per l'accatastamento spontaneo), all'accatastamento attraverso la predisposizione delle dichiarazioni redatte ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle Finanze 19 aprile 1994, n. 701 e a notificare i relativi esiti.

 

I soggetti che, scaduti i termini, si attivino per mettersi in regola, dovranno informare l’Agenzia inviando una comunicazione formale all’indirizzo dell’ Ufficio Provinciale) competente , specificando che si è già provveduto ad incaricare un tecnico abilitato all’iscrizione in catasto.

 

Ciò al fine di evitare che, nel frattempo, gli Uffici Provinciali dell’Agenzia provvedano all’accatastamento in surroga dei soggetti obbligati ancora inadempienti dopo la scadenza dei termini, come previsto dalla normativa.

Mettersi in regola spontaneamente conviene anche dopo la decorrenza dei 7 mesi. Si evita, infatti, la maggiorazioni dei costi per l’inasprimento delle sanzioni dovute all’attività di regolarizzazione d’ufficio da parte dell’Agenzia.


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